La Mesopotamia è stata la prima terra a veder nascere la professione del birraio, tuttavia mentre per gli Egizi la birra era una vera e propria industria statale, pare infatti che la producessero i faraoni stessi, per i Babilonesi la birra resta un prodotto per lo più artigianale. La birra nell’antico Egitto aveva uno stretto legame con il dio Osiride, protettore dei morti, considerato l’inventore della birra, ed essendo stretto il legame tra birra e immortalità, i più ricchi si facevano costruire delle birrerie in miniatura per le loro tombe. Ai Faraoni erano dovuti come tasse dalle città, dai territori e dalle province, migliaia e migliaia di vasi di birra e, come per i Sumeri, il salario minimo era liquido (due anfore di birra al giorno).
Di birra si parla anche nei sacri libri del popolo ebraico, come il biblico Duteronomio e il Talum nella festa degli Azzimi, che ricorda la fuga dall’Egitto, dove si pasteggia per sette giorni con pane azzimo e birra. La Grecia pur non producendo birra, ne consumava in abbondanza principalmente in occasione delle feste in onore di Demetra, dea delle messi. Si trattava di prodotti di importazioni, per lo più fenici, ma anche egizi e babilonesi. Durante lo svolgimento dei giochi olimpici non era ammesso il vino, per cui si beveva solo birra.
Etruschi e Romani sembra apprezzassero maggiormente il vino, ma alcuni personaggi della loro società divennero accaniti sostenitori della birra. Tra questi Agricola, governatore della Britannia tornò a Roma nell’83 d.C. accompagnato da tre mastri birrai di Glevum (l’odierna Gloucester) ed aprì il primo locale birraio della nostra Penisola.
Tra i popoli barbarici, i Germani ed i Celti erano i più affezionati consumatori di birra. I primi organizzavano feste che in realtà erano occasioni per colossali bevute di birra. I Celti fin dai primordi, crearono una civiltà fortemente legata alla birra.
Per più di 6000 anni la birra rimane principalmente una bevanda fermentata e mescolata con erbe e spezie varie. Per giungere alla spumeggiante bevanda così come la conosciamo oggi, dobbiamo attendere il medioevo. La birra ha un legame storico con la chiesa e con il clero. All’epoca i monaci erano tra i pochi ad essere istruiti, avevano inoltre una spiccata dimestichezza con con le erbe da cui producevano unguenti e preparati medicali. Ad essi va il merito di aver perfezionato le tecniche di produzione della birra, di averne dettato le regole di produzione e le norme igienico sanitarie, ma sopratutto è grazie a loro che l’antica bevanda fermentata con i cereali ed aromatizzata con spezie ed erbe varie, (il gruit così come era chiamata al quel tempo la birra) si è trasformata nella birra odierna. Essi infatti, oltre ad averne perfezionato le tecniche di produzione ad aver scritto le regole igieniche, hanno introdotto un ingrediente fondamentale nel processo produttivo, il luppolo.
Il più antico birrificio
Il più antico birrificio al mondo ancora funzionate risale all’anno 768 d.C., si tratta del monastero di Weihenstephan in Baviera , il cui birrificio fu ufficialmente autorizzato dalla città di Frisinga nel 1040.
Incisione
Dortmund fu invece una delle prime città tedesche ad esportare, già sei secoli fa le sue birre
Nel periodo 1820-1830, un produttore di nome Gabriel Sedlmayr II, la cui famiglia gestiva la Spatenbräu in Baviera , girò per l’Europa per migliorare le sue tecniche di birraio. Quando tornò cominciò a mettere in pratica ciò che aveva imparato per aver una birra Lager più decisa e consistente. La Lager bavarese risultava comunque ancora differente dalla moderna Lager poiché la durezza dell’acqua di Monaco le dava un aspetto abbastanza scuro.
Anton Dreher
La ricetta della nuova e migliorata birra Lager si diffuse velocemente in tutta Europa: in particolare l’amico di Sedlmayr, Anton Dreher, impiegò la nuova tecnica per migliorare la birra viennese nel 1840-1841. L’acqua di Vienna permise l’utilizzo di malti più leggeri, donando alla birra un ricco colore ambra-rosso.
Josef Groll
La nuova ricetta raggiunse anche la Boemia, e la tecnica venne ulteriormente migliorata (nel 1883 si passò all’utilizzo del lievito Saccharomyces carlsbergensis invece del Saccharomyces cerevisiae, il quale fermentava a temperature più basse riuscendo a trasferire alla birra un aroma più pulito e secco). Nel 1842, nella città di Plzeň, un ventinovenne produttore di birra bavarese, Josef Groll, provò la nuova ricetta per la birra Lager usando un malto diverso con l’acqua locale, che era molto più leggera di quella di Monaco o di Vienna: la birra risultante aveva un colore straordinariamente chiaro dorato.
Questo nuovo tipo di birra, che divenne noto come Pilsener o Pilsner, ebbe un enorme successo
e si diffuse in tutta Europa. Il primo birrificio al mondo a produrre una birra chiara fu il famoso birrificio Ceco Urquell a Plzeň .